Nella cultura
Una scena del Faust (parte I) di Goethe è chiamata Walpurgisnacht, così come il secondo atto del testo teatrale Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee, e un’altra scena ancora del Faust (parte II) è chiamata Klassische Walpurgisnacht. La notte di Valpurga è inoltre il titolo di un romanzo del 1917 di Gustav Meyrink, e il racconto horror I sogni nella casa stregata di Howard Phillips Lovecraft è incentrato cronologicamente su questa ricorrenza. La terza notte di Valpurga è anche la raccolta di scritti che Karl Kraus dedicò all’avvento del nazionalsocialismo (testo scritto fra il maggio e il settembre del 1933 e pubblicato postumo nel 1952 da Heinrich Fischer) nel quale l’autore denuncia la barbarie, gli omicidi e la creazione dei campi di concentramento da parte del neonato regime totalitario in Germania. Riferimenti alla notte di Valpurga si riscontrano anche nella musica, con Felix Mendelssohn Bartholdy che ha musicato una ballata per soli, coro e orchestra su testo di Goethe, Die erste Walpurgisnacht, mentre i Procol Harum pubblicarono nel 1967 un disco dal titolo Repent Walpurgis (altrimenti noto in italiano come Fortuna), un brano strumentale nel quale era inserito l’inizio del preludio n° 1 in do maggiore di Bach da Il clavicembalo ben temperato, lo stesso sul quale Gounod compose la sua Ave Maria. Walpurgisnacht è anche il titolo del primo singolo estratto da Luna, l’ultimo album (datato settembre 2014) della band Pagan Folk tedesca Faun; il video musicale è interamente incentrato sulle immagini che descrivono la celebrazione di tale notte.
Altri riferimenti
“Ogni anno, il trenta aprile, ricorre la notte di Valpurga. Il popolo crede che in quella notte il mondo degli spettri si liberi e si scateni. Ma vi sono anche delle notti di Valpurga cosmiche, Eccellenza! Il periodo di tempo che le separa è così grande, che l’umanità non se ne ricorda, sì che essa le vive, ogni volta, come un avvenimento nuovo, mai prima verificatosi”. (G. Meyrink, “La notte di Valpurga”, capitolo “Nello specchio”).
In Svezia cantare in coro è un passatempo molto diffuso, e la grand’occasione per i coristi è la vigilia (la famosa notte di Valpurga) del Primo Maggio, giorno di Santa Valborg. Grandi falò vengono accesi quella sera, spesso sulle alture, così da potere essere visti da lontano; e quando le fiamme sono alte, ecco farsi avanti gruppi di uomini (di recente s’è vista anche qualche donna) col capo ricoperto dai classici berretti bianchi che gli studenti universitario portano in quella stessa occasione. Iniziano così i cori, note tradizionali che sono le stesse dappertutto e che cantano la dine dell’inverno e l’arrivo della primavera.
Santa Valpurga, in alcuni casi Valburga (Wessex, 710 circa – Heidenheim, 25 febbraio 779), fu una religiosa di origini anglosassoni ma vissuta prevalentemente in Germania, dove spirò. La Chiesa cattolica la venera come santa. Nata nella contea anglosassone del Wessex, Valpurga ebbe due fratelli santi, san Villibaldo e san Vunibaldo. Fu badessa in Germania ad Heidenheim, nel monastero doppio fondato insieme al fratello san Vunibaldo. Verso il XII secolo i genitori di Valpurga furono identificati come san Riccardo d’Inghilterra, un nobile inglese del Wessex, e Wuna (o anche Wunna o Wina).
